IL SORRISO DEL CARNEVALE

“Stanotte non riuscirò a dormire per l’emozione!” “Un pomeriggio indimenticabile!”

Questi alcuni commenti degli ospiti della nostra Casa, quando li abbiamo portati a visitare la Cittadella del Carnevale, il Museo e lo spazio Lebigre. Siamo partiti col nostro pulmino, con alcuni sulle carrozzine, altri autonomi e siamo approdati sul piazzale della Cittadella.

Già l’enorme spazio con gli hangar tutto intorno, così alti e imponenti, è stato oggetto di esclamazioni di meraviglia, anche perché non l’avevano mai visto e si domandavano come fossero possibili costruzioni tanto grandi. Quando abbiamo potuto intravedere i carristi al lavoro dentro gli hangar, hanno capito. “Ci vogliono capannoni molto alti perché i carri sono grandi e altrimenti non ci starebbero” gli spiegavamo. E allora si rendevano conto, ma la loro espressione rimaneva meravigliata.

La visita del Museo del Carnevale segue un percorso cronologico dai primi allestimenti dell’Ottocento fino ai giorni nostri: fotografie dei primi carri, modellini di come era la passeggiata   stile liberty, dei primi capannoni in via Regia, poi al mercato, in via Cairoli fino agli hangar al Marco Polo. E davanti a queste testimonianze di un tempo che fu, molti di loro si ricordavano: qualcuno cuciva i vestiti per le maschere, qualcun altro andava ad aiutare i carristi per fare le forme di gesso, altri ancora seguivano i corsi mascherati in passeggiata. I loro volti piano piano si distendevano in un sorriso appena accennato, poi più fermo e deciso.

Ma il top del pomeriggio è stata la visita allo spazio Lebigre, hangar numero 16, nel quale sono esposti pezzi di carri a grandezza naturale. L’ambiente è buio e riflettori illuminano i vari stand creando un clima di suspense; passando davanti ad ognuno degli spazi dedicato ad un carro, le loro bocche si aprivano in un OH! di stupore: “io resto senza parole davanti alle espressioni che riescono a dare alle figure di cartapesta” e “una vera meraviglia! Non avrei mai creduto che potessero essere così belli!”.

Prima di tornare a casa, abbiamo incontrato due carristi, Avanzini a Raciti, che ci hanno raccontato la loro esperienza e come si svolge il loro lavoro e i nostri anziani dicevano “Siete bravi! Davvero bravi!”

Dopo una breve merenda siamo rientrati: ma il sorriso del Carnevale era rimasto stampato sui loro volti e una piccola luce di felicità brillava nei loro occhi.